Isola di Kere

 

Faro di Punta Sophia Psuke Baia della Vera Finzione Rocca Grotta della Memoria

La via della scherma

15-04-2014

I regolamenti cambiano in accordo coi tempi: si è introdotta una sanzione per chi alla fine dell'assalto non stringe la mano all'avversario. Del resto gli schermitori oggi si salutano a malapena prima dell'assalto, non rispondono al "Pronti?" del presidente di giuria, e allora perché mai dovrebbero salutarsi cavallerescamente dopo l'ultima stoccata? Per non parlare delle intemperanze isteriche tollerate girandosi altrove se si tratta di un atleta forte, magari di un nazionale.
Quando nel diritto romano si introdussero sanzioni per coloro che non si prendevano cura degli anziani genitori, qualcuno commentò amaramente sui tempi in cui si viveva, in cui la pietà filiale andava imposta per legge. "O tempora, o mores".
Non scrivo perché voglia rimpiangere il bel tempo andato, che spesso molto bello non era: mi interessa aprire una riflessione psicologica, quasi filosofica, sulla scherma.Lo faccio in quanto psicologo specializzato in psicosintesi e schermitore di lunga pratica molto interessato alle vie di trasformazione di sé. Un autore giapponese, Kenji Tokitsu, scrive nell'introduzione a "Lo zen e la via del karate" (Sugarco edizioni): "Un giorno, mentre camminavo alla volta del liceo in un chiaro mattino di primavera, mentre la macchia scura della mia ombra si proiettava sul sentiero sterrato sovrastante i campi di riso, volli sforzarmi di camminare per davvero, di essere presente a ogni passo; ma invano. Questa sensazione di non essere, questo incompiuto tentativo do esistere autenticamente, mi orientarono a una ricerca dell'esistenza di sé attraverso la pratica delle arti marziali. & Ero molto attratto da quanto avevo sentito raccontare, da piccolo, a proposito della condizione spirituale raggiunta dagli adepti della sciabola. Per discutere vari aspetti che chiamerei tecnicospirituali Tokitsu si confronterà con gli scritti di cinque maestri di sciabola dell'epoca Tokugawa. (1603-1868). Si discute di strategie e tattiche, di tecniche di allenamento, di tempo e misura, ma soprattutto dell'atteggiamento mentale da sviluppare. Scrive il maestro Takuan, tradotto da D.T. Suzuki Roshi, che ha portato lo zen in America:
" Ciò che più conta nell'arte della scherma è l'acquisizione di un certo atteggiamento spirituale definito "saggezza immutabile". È una saggezza che si acquisisce intuitivamente dopo un prolungato addestramento pratico.
" Immutabile" non significa rigida, pesante e senza vita come una roccia o un pezzo di legno. Significa il massimo grado di mobilità attorno a un centro immutabile."
Non si pensi che queste istruzioni siano disgiunte dalla pratica: occorre tenere presente che qua si lottava per la vita e quindi la filosofia astratta è di poco aiuto.
" Bisogna usare le tecniche di combattimento conoscendo la distanza alla quale la sciabola dell'avversario non può arrivare a toccarci. Il riflesso della luna sull'acqua simboleggia la tecnica con cui si stabilisce tale distanza senza che l'avversario se ne accorga. Quando si guarda la luna, essa apparentemente non si muove, quando si guarda l'acqua essa non riflette la luna, ma all'improvviso ci si accorge del riflesso della luna sull'acqua dello stagno."

Un'immagine poetica, evocativa di quell'impalpabile che noi potremmo chiamare scelta di tempo. Leggendo questo libro mi si sono chiarite alcune sottigliezze dell'arte e gli sciabolatori a cui lo ho fatto leggere hanno anch'essi riconosciuto quello spirito sottile del combattimento che ne fa il fascino e che "costringe" rispettabili professionisti con la pancetta a dedicare ancora tempo e passione alla gara di scherma, sia pure nelle categorie Veterani.
La mia esperienza è che la buona pratica schermistica crea effettivamente uno stato di coscienza particolare, in cui la mente non viaggia dissociata dal corpo, in cui vi sono attimi di piena presenza, raramente riscontrabili nella vita quotidiana, in cui, assorti nei pensieri, siamo propensi a dissociarsi dall'ambiente circostante e perfino dal nostro corpo. La piena presenza è una concentrazione particolare, senza sforzo apparente: chi ha visto tirare Maffei o Nazlimov sa di cosa parlo.
Ma la scherma, la nostra scherma italiana, occidentale, è un'arte marziale, ovvero una via di perfezionamento di sé? Più no che sì, a mio parere.
Dico di no perché c'è un'ossessione del risultato a tutti i costi, un agonismo spesso nevrotico, una perdita di alcune qualità etiche della pratica schermistica: dico di sì perché quando il Maestro ama il suo lavoro (e per fare il Maestro di scherma occorre molto amore), stabilisce con l'allievo un rapporto assai profondo. Il proprio Maestro rimane una figura importante anche quando, da adulto, ne possiamo vedere assieme limiti e qualità. Ciò che è importante è il suo esserci completamente nel momento della lezione, la disponibilità a continuare ad apprendere, la generosità verso l'allievo che magari può arrivare a superare la propria possessività e ad affidarlo ad un altro quando si sente che questo lo farà crescere. Del rapporto tra allievo e maestro vorrei scrivere ancora, approfondendone gli aspetti psicologici. Ma ora torno all'osservazione di partenza, sulla mancata stretta di mano, sul saluto abborracciato, sulla tolleranza verso la cafoneria isterica.
La parola "disciplina" etimologicamente ci riporta proprio a "discepolo". E quindi a un rapporto educativo e spirituale profondo. Ecco allora che questo gesto fanno parte di un rituale cavalleresco, e sono connessi con la pratica della lealtà e del rispetto dell'avversario.
I pugili si abbracciano dopo essersele date di santa ragione, la cerimonia chiude lo scontro, la gestalt si completa. Non è buona educazione, è una pratica della presenza della ricerca del centro di sé in ogni momento. Nel momento in cui lo schermitore dimentica il saluto, ha perso due volte: con l'avversario e con se stesso.


replique montre replica horloges
저는 재정 건전성을 보여주기 위해 중고차 판매를 하고 있습니다. 고객들에게 신뢰를 주기 위해서죠. 그래서 고객들은 종종 명품 옷을 입고 다양한 명품 시계를 착용하는데, 물론 레플리카 시계 입니다.

© 2004 - 2018 Kere.it Questo sito è registrato a nome di Andrea Bocconi P.IVA 01699320519 Area riservata

Privacy e Cookies - Preferenze Cookie

replica uhren repliche orologi replica rolex replika klockor uhren replica orologi repliche klockor replika