15-04-2014
La fotografia non è quasi mai realista. Nel caso di chi sceglie il bianco e nero ancora meno. Come diceva Wim Wenders, nella poesia Scattare foto.
Una fotografia è sempre un'immagine duplice
mostra il suo oggetto e - più o meno visibile -
"dietro",
il "controscatto":
l'immagine di colui che fotografa
al momento della ripresa.
Questa controimmagine,
presente in ogni fotografia,
non viene fissata dall'obiettivo,
così come il cacciatore
non viene colpito dal suo proiettile,
ma ne avverte solo il contraccolpo.
Le foto di Simone Bulgarelli rubano paesaggi dietro casa sua, un vecchio zuccherificio abbandonato, la nebbia sulle valli di Comacchio.
Luoghi che conosco, ma vedendoli con l'occhio di Bulgarelli diventano sorprendenti, impaginati con rigore settecentesco, potenti nei contrasti. Rimandano a un mistero, a qualcosa che deve accadere o è accaduto cinquanta anni fa, e non ha più testimoni che possono dire la storia, ma solo occhi che ne possono vedere gli effetti.
Per gli scrittori si dice, ha una voce suo. per i fotografi, ha uno sguardo suo, ed è un punto di arrivo, o il dono di un talento. Come quello di Simone Bulgarelli, di Santalberto in Romagna.