15-04-2014
I sogni sono un po’ come gli specchi dei Luna Park; ti metti di fronte a loro e vedi te stesso, è sempre la tua realtà, sei sempre tu, ma c’è qualcosa di diverso.
È una realtà distorta, una realtà diversa, una realtà nascosta, che è incomprensibile e familiare allo stesso tempo.
Il sogno porta in un mondo parallelo, in cui ritrovare, scoprire e conoscere tutti i pensieri nascosti, che a volte sono nascosti così bene che nemmeno noi ne siamo a conoscenza.
I sogni racchiudono l’esperienza, la memoria, la coscienza, il pensiero. Accumulano tutto, e poi mischiano le carte; analizzano, trasformano, sezionano la vita e ti rendono la loro versione della storia solo quando sanno che non puoi fare a meno di saperla. Perché dai sogni non si scappa, e nel sonno si è costretti a rivedere un riflesso distorto, e maledettamente vero, di tutto ciò che ci preoccupa, che ci rattrista, che ci affascina, che ci rende felici.
I sogni per me sono anche un rifugio, un rifugio dalla realtà, perché nel sonno posso rivivere tutto ciò che mi ha fatto stare bene, e anche tutto ciò che purtroppo mi manca terribilmente. Nei sogni posso rivedere le persone a cui tengo, stare con loro, e a volte desidero così ardentemente di averle al mio fianco, che mi sveglio con il viso bagnato di lacrime, perché malgrado tutto, so perfettamente che “è solo un sogno”.
Martina, II media
Ma i sogni sono arcobaleni trasparenti, lenti di ingrandimento appannate, sono dubbi e desideri, sono specchi deformanti della nostra coscienza. Infondo i nostri sogni dipendono da noi; i nostri sogni siamo noi; come disse Shakespeare, “siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni”.