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Risonanza vocale

15-04-2014

È pressoché impossibile descrivere a parole l’esperienza della risonanza vocale. E ciò è dovuto alla natura stessa di tale esperienza, avendo essa a che fare con una modalità di conoscenza diretta della realtà: una adesione e una fusione, volontaria e consapevole, ad un fenomeno che si pone di fronte a noi, senza alcuna mediazione di carattere intellettuale e razionale.

Tale fusione avviene attraverso lo strumento vocale. La voce non è dunque la finalità di questo lavoro, ma il mezzo.
In quanto strumento, ha naturalmente bisogno di essere affinato, reso duttile e responsivo: e ciò può avvenire sia attraverso una pratica, per così dire, “collaterale” che lavori sul corpo e sulla voce dall’esterno, sul piano della consapevolezza tecnica, sia attraverso la stessa pratica della risonanza vocale che lavora sul corpo e sulla voce, diciamo, dall’interno, sul piano della consapevolezza interiore di ciò che sta dietro e dentro i fenomeni.

In fisica la risonanza è descritta come la capacità di un corpo di ricevere, assorbire e ri-emettere le vibrazioni prodotte da un altro corpo che vibra.
Ma si parla anche, nel linguaggio comune, della risonanza emotiva creata da un evento, o dell’essere “sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda” sul piano delle emozioni o del pensiero.
Dunque un evento, qualsiasi sia la sua natura, può creare risonanza.
E noi, in quanto esseri umani, abbiamo la capacità di entrare in risonanza con eventi di qualsiasi natura.
In tal senso, la voce (inscindibilmente collegata con l’udito) non è che uno strumento, molto fine, per esercitare ed allenare la nostra capacità di “sentire” il mondo, nell’accezione più ampia del termine.

Entrare in risonanza e fondersi con l’oggetto della propria conoscenza implica, come si potrà sperimentare attraverso la voce, abbandonare la distinzione classica fra soggetto conoscente e oggetto conosciuto, ed accettare i risultati, costantemente in evoluzione, della relazione fra due soggetti.
Cosa succede, infatti, quando due o più corpi vibranti (due persone con la loro voce, per esempio) cercano di entrare in risonanza gli uni con gli altri?
Se le loro vibrazioni riescono a trovare un equilibrio, senza che nessuna di esse prevalga troppo nettamente sulle altre, possiamo assistere alla nascita spontanea di una nuova vibrazione (nel caso vocale, di una nuova esperienza sonora) generata dalla relazione fra le vibrazioni di partenza.
Questa nuova esperienza sonora sarà continuamente soggetta a fluttuazioni del suo stato generate dalle modificazioni nell’equilibrio fra le singole componenti (le quali, essendo vive, mutano nel tempo).
A loro volta i singoli elementi all’origine della nuova esperienza sonora saranno influenzati dalle variazioni del sistema nel suo complesso.
Il continuo gioco degli anelli di retroazione che si influenzano a vicenda mantiene il sistema in uno stato di equilibrio dinamico in cui non è più possibile isolare le singole componenti e le singole qualità: è solo possibile osservare l’incessante gioco delle relazioni e le situazioni dinamiche che ne derivano.

Nell’esperienza umana, la componente fisica (alla quale tradizionalmente si relazione la tecnica nella pratica artistica) non può essere separata da una componente emotiva e da una mentale: le tre componenti sono inscindibili.
Cercare di entrare in relazione di risonanza con una esperienza fisica quale la voce di un uomo implica necessariamente incontrarsi con la sua emotività e con il suo aspetto mentale.
E questo significa mettere il gioco la propria emotività e il proprio aspetto mentale. E lasciare che da questo incontro si generino nuove esperienze, spostando l’attenzione da noi stessi ad un processo che si compie e si mantiene (pur nella continua trasformazione) per mezzo della relazione attiva e dinamica fra noi e altri individui o altri fattori ambientali.

Spostare l’attenzione dalle “cose” alle “relazioni”: è il principale pensiero di riferimento della cultura del nuovo millennio.
L’esperienza della risonanza vocale viene proposta come modalità di riflessione e sperimentazione pratica di un simile processo.

Gianluigi Tosto


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