15-04-2014
Primo giorno di scuola. C'era un grande silenzio soffice, in cui si avanzava a fatica. La Dea dai mille seni aspettava, lei non poteva fare neanche un passo; dovevano essere loro a trovarla. I bambini arrivavano a gruppetti. Non lasciavano mai solo chi si era perso, per questo ci mettevano tanto. Un brusio di lacrime li guidava.
Man mano che arrivavano si addormentavano sui suoi seni. La Dea cresceva perché i bambini erano tanti, erano troppi. La tenerezza si mescolava a un'ira feroce, che le faceva rotear gli occhi e le mille braccia. I bambini di lei non avevano paura; nessun altro osava avvicinarsi, solo ai piccoli offriva rifugio. Ai grandi sarebbe stato impedito di dimenticare, per molte vite a venire: negli occhi il sangue nelle orecchie le grida nella testa i pensieri freddi nel petto le paure rabbiose. Le lingue, secche.
Ricordare per sempre forse non sarebbe bastato.
Anche la Dea sentiva un desiderio di dormire, mentre l'ultimo dei bambini morti si attaccava al suo seno.