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Nicaragua, la rivoluzione tradita da chi si definisce ‘sandinista’

21-05-2018

Il video è virale: frati con le loro tonache bianche che stanno in quello spazio vuoto tra la polizia in tenuta antisommossa e i manifestanti disarmati. Si pongono come scudi umani per evitare altro sangue, altri morti.

Somos estudiantes, no somos criminales scrivono i giovani sui cartelli, per contrastare le bugie governative a cui non crede nessuno, per affermare la loro dignità. E’ paradossale che coloro che si chiamano sandinististi, si trovino ora dalla parte della repressione del popolo.

Video di Jorge Hurtado

Daniel Ortega era il capo dei Sandinisti che rovesciarono il dittatore Somoza, ultimo di una dinastia che ha tiranneggiato per 200 anni il Paese. Sandinisti nel nome di Sandino, che aveva sconfitto gli americani che hanno sempre considerato questi Paesi il cortile di casa, sostenendo prima i Somoza e armando i Contras che dall’Honduras lottavano per sostenere gli interessi americani nel paese, uno dei più poveri del centro e Sud America.

Purtroppo il potere esercitato troppo a lungo corrompe, e la coppia Ortega non era più popolare da tempo, in particolare la moglie. L’idea di aumentare i contributi per le pensioni e dare poi meno ai pensionati per rimpinguare le casse depredate del governo è la prova della distanza dal popolo del governo, ed è stata la scintilla che ha incendiato il pagliaio. Non è bastato ritirare la sciagurata riforma, studenti, contadini, il popolo tutto si è messo in marcia, incontrando una repressione che ha lasciato moltissimi morti sul terreno.


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